CONSACRAZIONE MONASTICA D. Nicola Astore

creata il 20 Febbraio 2017

 

CONSACRAZIONE MONASTICA di D. NICOLA ASTORE

 

L’11 febbraio scorso, memoria liturgica della B.V. Maria di Lourdes, nella Basilica di S. Maria dei Miracoli in Casalbordino si è svolta la Consacrazione monastica di Don Nicola Astore di Termoli.

Commovente e suggestiva la celebrazione presieduta dal P. Priore del Monastero Don Paolo Lemme, concelebrata dai padri benedettini, dal rettore e dai professori del Seminario Regionale di Chieti, da diversi religiosi e presbiteri, in particolare don Enzo Ronzitti, parroco dei SS. Pietro e Paolo di Termoli, parrocchia di Don Nicola.

Il servizio liturgico è stato coadiuvato dai seminaristi e i ministranti della Basilica. All’omelia il P. Priore ha voluto illustrare l’immagine ricordo preparata per l’occasione e scelta dal neo monaco, in cui ben si evidenziano i quattro pilastri della vocazione monastica.

E’ l’icona di San Savatij di Tver del XVI secolo.

Vi è rappresentato il monaco orante davanti al sepolcro vuoto di Cristo che eleva le braccia verso la Croce gloriosa raffigurata al centro dell’icona. Il monaco cristiano prende rifugio nella passione-morte e risurrezione di Cristo, la sua cella è il sepolcro dove Cristo ha distrutto il potere del male e della morte. Il monaco contempla la Croce e assume in sé la nuda croce per sostenere la lotta propria e di tutti i fratelli e le sorelle del mondo.

Il monaco è l’orante nella Chiesa, per vocazione è chiamato ad essere una preghiera in cammino. La sua preghiera, personale e liturgica, è un combattimento che lo unisce allo Spirito Santo il quale, come un fiume di vita spirituale, fa fiorire il deserto del mondo.

In alto a sinistra dell’icona è rappresentato il monastero, il cenobio, luogo della vita in comune e del lavoro. Il monaco si pone a servizio e si irrobustisce nella vita comune, fedele nella gioia alla sequela di Cristo.

Il P. Paolo concludeva invitando don Nicola a vivere sempre con rinnovato stupore e abbandono in Dio, ogni istante dell’Opus Dei, dell’obbedienza e degli obbrobria.

La celebrazione continuava con  le interrogazioni del Priore a cui è seguita la lettura della carta di professione, sottoscritta sull’altare da don Nicola e dal P. Paolo.

Dopo aver mostrato la carta di professione  ai monaci, Don Nicola ha cantato il versetto 168 del Salmo 118 “Sostienimi Signore secondo la tua Parola e avrò la vita, non deludermi nella mia speranza”.

E’ seguita la prostrazione, il canto delle Litanie dei Santi e la lunga e profonda preghiera di consacrazione. Sono stati poi consegnati a don Nicola i simboli della professione monastica: la cocolla, abito corale della preghiera dalle larghe maniche, “abito del figlio prediletto”, e il volume della Liturgia delle Ore. A questo punto il Priore ha attestato che Don Nicola  <<è ormai membro e, a tutti gli effetti, parte della comunità monastica di Miracoli>>. E' seguito il bacio di fraternità con i monaci e i concelebranti.

Al termine della celebrazione, tanto intensamente e con immensa commozione partecipata, il P. Priore Paolo ha voluto ringraziare tutti e donare al nuovo monaco la pergamena della benedizione papale autografata dallo stesso S. Padre Francesco. Sono stati letti i messaggi augurali del Vescovo di Termoli, Mons. Gianfranco De Luca e di Mons. Bruno Forte, arcivescovo di Chieti- Vasto.

L’abbraccio dei fedeli, di amici e sacerdoti, ha concluso la serata che fa sperare in un futuro per la presenza monastica nella nostra Diocesi. La Chiesa ha particolare bisogno di “radici” invisibili che, nascoste agli occhi di tutti, nella comunione intima con il Signore, permettano alla linfa vitale dello Spirito santo di raggiungere tutto il corpo ecclesiale e sostenere la fatica della missione.

Imploriamo il Signore e la sua Santa Vergine Madre, nostra Signora dei Miracoli, perché giovani generosi e pieni di fede si aprano alla chiamata di Gesù e trovino comprensione, accoglienza, aiuto e autenticità in ogni Comunità.

                                                                                                                       I Padri Benedettini

 

 

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